Ed eccomi con la seconda parte del mio tour a Lampedusa, il seguito del Primo racconto.
Barche
Vi consiglio vivamente di fare almeno un tour dell’isola in barca, della durata di una giornata.
Partendo dal Porto Nuovo mi sono imbarcata di buon mattino su Sciatumia, accolta calorosamente da Gianfranco e Francesco.
Durante la giornata si fanno 4-5 tappe nei punti più suggestivi, per fare il bagno e snorkeling. Avrete modo di tuffarvi alla Tabaccara, conosciuta come baia delle “barche volanti” per l’acqua cristallina, la quale è raggiungibile solo via mare. Il nome pare sia dato dall’attività di commercio di tabacco e sigari che avveniva in passato nella grotta che costituisce la cala.
Sosterete a Cala Pulcino per il pranzo. Il menù prevede: un primo piatto di pasta a base di pesce fresco, caponata di melanzane casalinga, crudité di gamberi e di scampi, marinato di alici, caffè, cannoli alla ricotta e al pistacchio, melone con sale e limone, e limoncello per gradire.
Proseguirete il giro verso il Fanale di Capo Ponente, attraverserete lo Scoglio del Sacramento nella costa nord, passando con l’imbarcazione tra la costa e il faraglione; e, se il mare lo permette, circumnavigherete l’isola passando per il Faro di Capo Grecale e farete l’ultima sosta in zona Mar Morto raggiungendo a nuoto la grotta.
Molto suggestivo risulta anche il tour in barca serale; questa volta ho navigato con l’amico Nino. Abbiamo salpato, sempre dal Porto Nuovo, intorno alle ore 18 e siamo rientrati alle ore 21 circa. La barca vi porterà in mare aperto alla ricerca dei delfini, e farete sempre un paio di soste con la possibilità di fare il bagno. Risalirete in tempo in barca per vedere il tramonto, arricchito da cotillon culinari.
Episodio inaspettato è stato incontrare Claudio Baglioni in barca, anche lui intento a godersi il tramonto rosato di quella sera.
Vi suggerisco caldamente di riservarvi una giornata per visitare la piccola Isola di Linosa. La più a nord dell’arcipelago delle pelagie e, a differenza di Lampedusa e Lampione, di origine vulcanica.
Questa volta la partenza era prevista dal Porto Vecchio; il mezzo di trasporto prescelto è stato il gommone del noleggio DAG . Tra avvistamenti di tartarughe Caretta caretta e delfini, siamo approdati al porto di Linosa. In un paio di ore si gira l’intera isola; il verde della macchia mediterranea, il nero della roccia e il blu del mare, si accostano e sovrappongono a strati e livelli, rendendo il paesaggio mozzafiato.
Consiglio di noleggiare una bicicletta con pedalata assistita per percorrere e assaporare meglio il paesaggio. Ahimé il giorno in cui sono stata sull’isola tutte le biciclette elettriche erano noleggiate, così ho dovuto optare per una bicicletta “normale”. Nonostante io non abbia osato cambiare marcia per paura di far cadere la catena, dato il rumore non troppo rassicurante che questa faceva ai miei tentativi di cambio, e all’invito che ho ricevuto dai gentili ragazzi del noleggio di abbandonare la bici in qualsiasi luogo dell’isola in caso di foratura, che intanto l’avrebbero recuperata senza problemi la sera, sono sopravvissuta a salite ripide e discese scoscese e mi sono anche divertita.
A Linosa consiglio di visitare il piccolo centro e la chiesetta; raggiungete i Faraglioni per una visuale dall’alto, passate il Faro e fermatevi a fare il bagno alle Piscine Naturali. Dopo una granita alla mandorla sono risalita in gommone; ho fatto il bagno ai Faraglioni e sulla costa sud, per poi ripartire in direzione Lampedusa.
Tipicità
I sapori della cucina lampedusana sono quelli tipici siciliani, dove protagonista è il pesce cucinato alla maniera mediterranea. Crudi e primi di mare, secondi con filetti di pesce al forno e paranza fritta. Caponata di melanzane e cibo di strada, quali panelle e arancini. E poi i dolci cannoli, la cassata, la brioche e la granita.
Per quanto riguarda il vino, nelle liste regna sovrana l’azienda siciliana Donnafugata, e ovunque è presente il Grillo, ma io prediligo il Catarratto.
Da grande estimatrice di vini da meditazione, consiglio di abbinare al vostro dolce un passito o moscato. Tra i più noti: Ben Rye, Bukkuram, Zibibbo, Moscato di Pantelleria.
Tra i luoghi d’interesse culinario vi consiglio Il Ritrovo, Trattoria la Risacca, A’ Putia enoteca – ai piedi dell’obelisco “Cassodoro” di Arnaldo Pomodoro, dedicato ai caduti di tutte le guerre – Il Saraceno; e per esperienze “da strada” la Gastronomia Martorana, Siamo fritti e Pizzeria Papa Doc.
Per una colazione o una merenda, le due grandi istituzioni sono il Bar Roma e il Bar dell’Amicizia.
Sulla scogliere di nord-ovest ci sono tutti i locali con la migliore vista sul tramonto, quindi adatti per l’aperitivo: O’Scià Club, Sprizzando, 35° Parallelo, Tunéz.
Spero di avervi condiviso informazioni e pillole curiose e interessanti sull’Isola, suscitando il desiderio di visitarla un domani.
Al prossimo appunto…
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