Museo Bagatti Valsecchi, Milano

Museo Bagatti Valsecchi, Milano

Appartenente al circuito delle case museo milanesi insieme a Villa Necchi Campiglio, Casa Museo Boschi – Di Stefano e il Museo Poldi Pezzoli, troviamo il Museo Bagatti Valsecchi.

Una casa-museo di straordinaria eleganza, emblema di un’incredibile storia di collezionismo risalente alla fine dell’Ottocento che vede protagonisti i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.

A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo i due fratelli, entrambi dottori in giurisprudenza, intrapresero la ristrutturazione della residenza di famiglia situata nel cuore di Milano in un palazzo tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi fulcro del rinomato quadrilatero della moda. Contestualmente, iniziarono a raccogliere dipinti e manufatti d’arte applicata risalenti ai secoli XV e XVI, con l’intento di allestire la loro dimora in modo tale da evocare lo splendore delle abitazioni del Cinquecento lombardo.

I due trasformarono la loro residenza milanese dotandola di modernità come riscaldamento e luce elettrica. Dopo la loro morte, la casa rimase nella famiglia fino al 1974, quando fu creata la Fondazione Bagatti Valsecchi per preservare la collezione. Nel 1994, il museo aprì al pubblico, diventando un esempio importante di casa-museo in Europa.

Percorriamo insieme le sale.

Museo Bagatti Valsecchi, Milano

Appartamento di Fausto

Sala dell’affresco

Il nome della sala è dato dall’opera raffigurante la Madonna della Misericordia del bergamasco Antonio Boselli. Sul portale in marmo ottocentesco di ingresso vi è scolpita la frase “Amicis pateo aeternumque patebo” – per gli amici sono e sarò sempre aperto.

Museo Bagatti Valsecchi, Milano. sala dell'affresco

Sala Bevilacqua

La Madonna col Bambino del pittore milanese Ambrogio Bevilacqua dona il nome alla stanza. Un vanto della dimora, presente anche in questa stanza, è la ricca tappezzeria: un velluto riccio a doppia altezza allucciolato d’oro, decorato con fiore di cardo e foglia di palma. Questo era pensato come luogo di incontro e conversazione.

Museo Bagatti Valsecchi, Milano. sala bevilacqua

Biblioteca

Tra le sale che ho maggiormente apprezzato, ispirata alla chiesa di Santa Maria della Passione di Milano. Gli armadi coprono interamente le pareti e contengono numerosi volumi di arti e architetture, consultate dai fratelli nella predisposizione della loro dimora. 

Un cielo stellato, una sfera celeste e una terracquea.

Camera da letto Valtellinese

La stanza da letto del conte accentra le opere più importanti, tra cui il letto proveniente da Palazzo Visconti Venosta a Grosio, in Valtellina. Sopra il letto il polittico Madonna in trono con i Santi del Giampietrino, allievo milanese di Leonardo da Vinci.

Aree comuni

Galleria della Cupola

Parallela alla Galleria delle Armi e fiancheggiante il Salone, questa zona funge da punto di raccordo tra le due aree del palazzo. Vi sono esposti importanti manufatti in ceramica, tra i quali spicca il vaso ad anse anguiformi di Ippolito Rombaldoni, noto ceramista di Urbania.

Salone

Nodo centrale del palazzo, situato all’incontro dei due cortili. La zona presenta una tappezzeria di velluto in rilievo a fondo oro arricchita da l’aquila e da gigli, stemma della famiglia Bagatti Valsecchi, qui uniti dal cognome BA VA. Il rivestimento ligneo proviene dal coro della chiesa di Classe di Dentro di Ravenna. Protagonista è il camino, composto da una parte inferiore risalente al XVI secolo, acquistata dai fratelli, e assemblata in un manufatto realizzato sul disegno dei due, ispirato a un camino pubblicato sul Trattato di architettura di Sebastiano Serlio. Illuminano la stanza otto bracciali (lampade a muro) e quattro lampade a piedistallo, a cui si aggiunge il grande lampadario al centro ispirato alle antiche torciere.

Galleria delle Armi

Una raccolta di armi bianche predisposte a rievocare la sala di un antico maniero.

Sala da pranzo

Nel perfetto connubio tra Rinascimento e Ottocento, vi si trova una credenza del 500 e vetrine contenenti preziosi antichi dell’800. Sul grande tavolo si trovano importanti ceramiche della collezione di famiglia; proprio di fronte al grande camino contente gli utensili tipici usati in cucina.

Appartamento di Giuseppe

Sala della stufa Valtellinese

“Stufa” è il termine valtellinese che indica il piccolo locale, rivestito completamente in legno, contenente la stufa di ceramica che ha il compito di scaldare la casa. Il luogo di incontro della famiglia di Giuseppe e della consorte Carolina Borromeo.

Camera Rossa

La stanza da letto dei coniugi è stata completata nel 1882, anno del loro matrimonio. Il giglio, emblema della famiglia BA VA si intreccia agli anelli dei Borromeo, simboleggiandone l’unione. Il letto siciliano in ferro battuto è stato realizzato agli inizi del XVII secolo.

Camera Verde

Stanza da letto di Giuseppe, adiacente alla camera matrimoniale. L’ambiente risulta più severo con letto a baldacchino e camino laterale.

La dimora narra le quattro generazioni che si sono succedute a palazzo. Una sala-archivio vi farà scoprire attimi di vita mondana dei componenti della famiglia.

Pensate, durante la mia visita al museo ho incontrato un ricercatore della famiglia Bagatti Valsecchi il quale ha chiesto la cortesia di poter visionare alcune caricature del parentado che erano custodite in una teca.

Di seguito alcuni  libri e cataloghi illustrati delle meraviglie contenute al Museo Bagatti Valsecchi:

Museo Bagatti Valsecchi, Milano. archivio

Vi auguro una Buona visita e vi aspetto alla prossima recensione

Attendo di segnarvi sul mio personale carnet delle danze

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