Domenica 23 febbraio sono stata all’evento Identità Future 20, il Congresso internazionale di cucina d’autore, che in questa edizione festeggia il ventesimo anniversario. Nato nel 2005 da un’idea di Paolo Marchi, giornalista che nel mondo del food non ha bisogno di presentazioni, il Congresso è divenuto nel tempo l’epicentro di propagazione di ciò che di nuovo il mondo della cucina, della pizza e della pasticceria, del vino, dell’ospitalità e dell’ hôtellerie, e della strumentazione di settore, stanno sviluppando e perseguendo. L’evento di Identità Golose parla la lingua del futuro.
Stand Berlucchi
L’evento è organizzato su tre giornate e il programma prevede un fitto susseguirsi di speech stellati, per caratura di argomenti e per dato di fatto. Nel mentre, nei grandi spazi Allianz MiCo – North Wing si susseguono gli stand di tutti i partecipanti; tra showcooking e degustazioni il clima è vivace e in fermento.
Ho assistito al primo intervento di giornata tenutosi sul palco principale, i cui relatori sono stati Massimiliano Alajmo (Le Calandre, Rubano – Padova), Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto – Siracusa). Un discorso incentrato sulla connessione con noi stessi nella riscoperta dei sensi; il tatto e la gestualità. Il ritorno ai gesti primordiali per imparare a goderne come se fosse ancora la prima volta. Il concetto di tempo e di progresso: “Il futuro della gastronomia può essere inteso come il continuo capovolgimento della stessa cosa?”. E qui la metafora della clessidra per cui il presente, con un semplice capovolgimento, diventa passato.
Nel cluster Ospitalità ho partecipato a “La sartorialità delle esperienze in hotel per creare ricordi indelebili”. Gli speaker erano Silvio Vettorello (General Manager Passalacqua e Grand Hotel Tremezzo), Stefano Plotegher (Ceo Hotel Palace Merano), Graziella Arba (General Manager Castel Monastero), Davide Macaluso (F&B Manager Grand Hotel Principe di Piemonte, Viareggio). Si è parlato di percorsi benessere, di workshop di maschere di carnevale, del godimento di un tempo lento passato su cuscini rigati tra frutteti e pollai, della raccolta a mano di erbe, di spa e non sono mancati riferimenti estetici e letterari a Il Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.
Stand St Regis Venezia
Non mancano gli spazi dedicati al Biologico, e a riguardo ho ascoltato l’intervento “Golosi di biologico: Corretti e sani stili di vita. Il benessere delle persone”. Un dialogo tra nutrizionisti, chef e istituzioni come Coldiretti. Un allineamento di menti è ciò che bisogna perseguire in un impatto che risulti positivo per la collettività. Eloquente a riguardo lo chef Enrico Bartolini: “ Prima l’amore veniva dimostrato nella grandezza, nel volume delle cose. il mio invito è quello di ricercare la finezza e il dosaggio”.
C’è molto da vedere e da ascoltare, da assaporare e sorseggiare. Identità Milano 2025 vanta una kermesse di partner internazionali; è un evento che merita di essere vissuto tutte e tre le giornate, e non ne avrete abbastanza neppure di quelle.
Il Congresso è un’estensione della tavola, unisce. Il clima è scherzoso, godereccio, “tanto”.
Grazie Identità Milano 2025, ci vediamo il prossimo anno.