Bonjour à tous! Buona domenica!
Come state?
Quest’oggi vi scrivo dal mio salotto mentre sono alle prese con la difficoltosa attività di formare il mio nuovo sandalo con tacco estivo, che indosserò per la prima volta a un matrimonio a fine giugno. Immaginatemi seduta sul sofa con indosso una camicia da camera, fresca e leggera, e dei sandali dorati, très chic.
Questa mattina durante la mia consueta promenade della domenica ho incontrato nuovamente, sotto il portico della biblioteca, le fantastiche signore facenti parte di un’associazione di beneficenza, intente a vendere i loro oggetti, accuratamente selezionati, per recuperare fondi necessari alla ristrutturazione del chiostro (ve ne avevo parlato in questo appunto).
Sono stata nuovamente travolta dal loro entusiasmo, e un paio di signore mi hanno riconosciuta dalla scorsa volta. Non ho potuto esimermi da fare nuovi acquisti.
Il momento del pagamento è stato molto divertente. Non avendo con me contanti ho espresso la volontà di pagare tramite carta, ed è così stato sfoderato un mini POS portatile. Lo strumento non riusciva a connettersi alla rete, così io e la signora Lidia – con indosso un cappello di paglia, di quelli in vendita, marrone con nastro verde pastello e una vistosa collana di perle colorate – abbiamo circumnavigato Piazza Vecchia in cerca di connessione, fino a trovarla in prossimità della fontana.
Questa mattina sono stata a vedere il “circuito sublime”, come lo nominò Tazio Nuvolari. La rievocazione di quella che nel 1935 è stata la prima gara di velocità in circuito sulle Mura Venete. La prima competizione sportiva di velocità che si è svolta in Italia, e di cui Bergamo è stata l’antesignana capofila di tutti i circuiti che si sono succeduti.
Le automobili e le motociclette, esposte in Colle Aperto, sono da lì partite per la rievocazione lungo le mura.
Qui ho incontrato il signor Giancarlo che aveva portato la sua Alfa Romeo 6C 2500 sport con ala spessa, del 1939. Sono stata piacevolmente intrattenuta con un’interessante panoramica prestazionale del motore, alternata a perle di vita passata: “Signorina, ah se potessi tornare indietro…”.
Ieri sera sono andata a sentire il “Trio Chagall”: violoncello, violino e pianoforte, nel loro concerto “Musica con vista”.
La location era la sala da concerto di Palazzo Moroni (ve ne ho parlato in questo appunto); luogo magico adatto all’occasione.
La scaletta ha previsto come inizio un Trio di Haydn in do maggiore; una musica da salotto conviviale che favorisce la conversazione. Allegro, Andante e un finale giocoso, perché – come raccontato dal pianista prima dell’esibizione – “Una festa vera deve terminare con un sorbetto, con un saluto fresco e gioviale”.
Al prossimo appunto…