I don’t make any rules, Nick, I go with the flow

Ecco il mio atteggiamento al comando della polizia locale, di fronte al caro poliziotto che ha deciso di farmi una multa alle ore 00:25 del giorno di Pasqua.

Vorrei capire la motivazione, ero perfettamente dentro le strisce, era giorno festivo ergo non c’era alcun disco orario da mettere o ticket da pagare, ero anche riuscita a fare un mirabolante parcheggio a “S” senza distruggere né l’auto davanti né quella dietro – e nemmeno la mia – e lei mi mette una multa?

“Signorina, è corretto quello che ha detto, ma ha parcheggiato nel senso opposto alla marcia”.

I don’t make any rules, Nick, I go with the flow “ avrei voluto controbattere alla Catherine Tramell di Basic Instinct.

Ahimè non c’era nessun Nick, ma Paolo il poliziotto con camicia a maniche corte (16 gradi percepiti), Aviator sul capo, stivali al polpaccio Gore-Tex tirati a lucido, lattina di chinotto San Pellegrino e tronchetti di pura liquirizia in scatola di latta appoggiati sulla scrivania, nel cui cassetto posto nel lato basso destro si trovavano vari documenti che stava scandagliando mentre era in mio ascolto – qualora venisse aperto completamente credo avrebbe avuto il potere di causare un’altra pandemia –  non penso avrebbe colto la citazione.

Peccato, avevo anche il look adeguato.

Affranta dalla mia mancata performance decisi di provocarmi ulteriore dolore recandomi alle Poste. Obiettivo: pacco da ritirare

La situazione non si prospettava così terribile: non c’era alcuna coda di persone esterna all’edificio.

Feci le mie considerazioni con troppo anticipo.

Entrata nel “building” principale notai immediatamente la tecnologia d’avanguardia installata per l’erogazione dei servizi: un totem distributore di biglietti

Dei cinque sportelli presenti, quattro erano occupati e uno era libero; dietro di me non c’era nessuno. Guardai la signora appoggiata al davanzale, la quale stava giusto attendendo il momento in cui io mi fossi avvicinata a lei per urlare a gran voce “Signorina, ma lei ce l’ha il biglietto? Non può venire qui se non la chiamo”.

Indietreggiai, sbeffeggiata per la seconda volta nella giornata.

Mi avvicinai al totem: “Cosa devi fare?” Ritirare il pacco,  pensai nella mia mente digitando in contemporanea il pulsante indicato. Biglietto R44. 

Il biglietto era uscito sole per metà tuttavia la signora stava già intonando a gran voce un “Numero R44?!” guardandomi facendo spuntare i suoi occhi sopra la bacchetta orizzontale degli occhiali da vista con catenella penzolante, mentre compiva dei piccoli movimenti circolatori con la testa, sogghignando sotto i baffi (di cui ho potuto accertarne la presenza non appena mi sono avvicinata a lei).

Buonasera Giovanna! Salutai ricambiando con un sorriso, leggendo in modo fulmineo il suo nome sulla targhetta cadente, scritta oro su sfondo nero,  che portava sul petto.

“ Sì? Mi dica!”

Devo ritirare un pacco.

“Il ritiro dei pacchi può essere effettuato fino alle ore 17:30”.

Ottimo, che ore sono?

“17:35. Mi dispiace, ho già fatto la procedura di chiusura del sistema. Passi un’altra volta”.

Perfetto…

P.s. La multa l’ho presa veramente. A mia discolpa vorrei ribadire che ci sono sempre auto parcheggiate in entrambi i sensi in quel parcheggio, caro Paolo.

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