Mostra Gae Aulenti (1927-2012), Triennale Milano
Fino al 12 gennaio 2025 è visitabile alla Triennale di Milano una vasta retrospettiva della designer e architetto italiana di origine friulana Gaetana Emilia Aulenti.
In un percorso distribuito in 13 gallerie espositive si snoda il racconto dei lavori di Gae Aulenti; riproposti in scala reale, arricchiti e sostenuti da materiali originali conservati nello studio milanese dell’architetto.
In un’intervista Gae afferma di aver capito di voler fare l’architetto di fronte alle macerie del secondo dopoguerra; dinanzi a un’Italia che necessitava di essere ricostruita.
Alle origini della fortuna dell’architetto, per le opportunità di lavoro offerte e le relazioni acquisite, vi è la società Olivetti con cui iniziò a collaborare nel 1952.
Nel 1968 Gae allestisce il negozio Olivetti di Buenos Aires, e tra macchine da scrivere e di calcolo, pensa a una lampada che si addica all’habitat. Nasce la King Sun.
Il suo primo lavoro fu in realtà una poltrona a dondolo per Poltronova; fu segnalata all’allora piccola azienda dall’amico Ettore Sottsass. La Sgarsul realizzata nel 1962 deve il titolo al soprannome che Gae diede al suo compagno dei tempi, Carlo Ripa di Meana.
Tra i principali committenti di Gae Aulenti vi fu la famiglia Agnelli; in particolar modo Gianni e Marella. Nel 1973 realizza lo showroom Fiat a Zurigo, in Beethovenstrasse, e rompe gli schemi della presentazione delle automobili. In una sorta di galleria una Fiat 128 Rally e una 127 sembrano inseguirsi in una gara all’ultimo sorpasso.
In tema di committenze private, nel 1973 costruisce per la famiglia Brion, titolare della società produttrice di radio e televisori Brionvega, un appartamento in Liguria a San Michele di Pagana. Tavolo Jumbo, lampade Pipistrello, Ruspa e Oracle, e divani Stringa del salotto, sono tutti prodotti di Gae.
Nel 1980 Gae vinse un concorso internazionale di riconversione della Gare d’Orsay. Il progetto impegnò l’architetto a Parigi fino al 1986. Il suo principio era quello di proteggere al meglio l’identità dell’edificio di Laloux, senza rinunciare all’identità dell’edificio contemporaneo. Gae Aulenti diede vita al Musée d’Orsay. Per il progetto delle luci chiamò come collaboratore Piero Castiglioni.
Nella zona di Porta Venezia a Milano, nel 1999 realizza lo Spazio Oberdan: un centro culturale con sale per esposizioni d’arte e una sala cinema affidata alla Cineteca Italiana. Lo Spazio Oberdan è stato chiuso nel 2019.
Nel 2001 crea la stazione Museo della metropolitana di Napoli. Affinché l’arte potesse essere respirata da tutti, pensò di collocare nella stazione alcune opere, riproduzioni di quelle contenute nell’adiacente Museo archeologico nazionale. Pensò così alla Protome Carafa; la testa di cavallo bronzea di Donatello.
La mostra è ricca di testimonianze di studio dei progetti di Gae Aulenti; disegni, modelli, fotografie, conservava ogni traccia dei suoi lavori, persino telegrammi, scontrini di hotel parigini e gli elenchi a mano delle persone presenti in cantiere della giornata.
Vi segnalo alcuni libri che approfondiscono maggiormente Gae Aulenti e i suoi lavori:
- Gae Aulenti (1927-2012). I mondi. Ediz. illustrata
- Gae Aulenti. Il gioco. Ediz. illustrata
- Gae Aulenti. Riflessioni e pensieri sull’Architetto Geniale
- Vedere molto, immaginare molto
- Gae Aulenti. Lo spazio scenico. Ediz. illustrata
“Qual è la mia opera preferita? È una domanda che mi fanno di sovente… Credo che il destino delle cose già fatte, quindi date alla committenza, non dipenda più da noi. Quindi la mia risposta è: ciò che sto facendo ora”.
Vi auguro una Buona visita e vi aspetto alla prossima recensione
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