Amore che vieni, amore che vai. Tra i palazzi e il mare… Genova!

Amore che vieni, amore che vai. Tra i palazzi e il mare… Genova!

«Io t’ho amato sempre, non t’ho amato maiAmore che vieni, amore che vai»

I versi di De André mi fanno venire alla mente quel moto spingente e ritraente che caratterizza il mare. E da un poeta genovese come lui, non poteva che essere decantato in analogia all’ amore; immenso, incostante, sempre diverso ma comunque amore.

Sono appena rientrata da un breve tour genovese e ho già il desiderio di tornare per scoprire maggiormente la “Superba”, come la chiamò Francesco Petrarca nella Guida al viaggio da Genova alla Terra Santa:

“Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”

E tra mare e regalità si è costituito il mio itinerario.

Genova nasce intorno al V secolo a.C. come uno scalo sulla rotta di Marsiglia e inizia a evolversi nel IV d.C. quando Milano diviene capitale. 

Ho seguito la storia e lo sviluppo della città portuale al Galata Museo del Mare, tra caravelle, galee, yacht e piroscafi.

Galata Museo del Mare. Magistrato dell'Arsenale della Repubblica di Genova
Magistrato dell’Arsenale della Repubblica di Genova

È sopraggiunta una breve sosta in Riviera, tra divi hollywoodiani degli anni ‘50 e ‘60. Credo proprio che cercherò di acquistare qualche scatto, una volta che l’esposizione sia terminata.

Hollywood in riviera. John Wayne. Portofino (1956)
John Wayne – Portofino (1956)

Vi ricordate quando vi ho recensito il film “Il Comandante” di Edoardo De Angelis? Vi ho descritto la forza dell’immagine nella rappresentazione della vita degli uomini nel sottomarino, grazie a riprese strette e sfocate. In virtù del Nazario Sauro S518 ho provato sulla mia pelle l’esperienza sonora e d’ambiente che l’equipaggio viveva in quella gabbia di ferro; immersiva, travolgente, a tratti claustrofobica.

Passando ad ambienti più confortevoli, sono stata in visita a  Palazzo Reale in via Balbi. Le sale che mi hanno più colpita sono state La sala del Veronese, con i suoi motivi floreali, racemi, foglie e boccioli; e La Galleria degli Specchi, che tra ghirigori d’oro, affreschi, statue e giochi di luce, vi lascerà estasiati.

Palazzo reale di Genova. Lampadario, Sala del Veronese
Lampadario, Sala del Veronese

Mi sono poi diretta verso Piazza di Pellicceria a Palazzo Spinola, a scoprire usi e abitudini delle famiglie nobili genovesi, nel periodo che va dal ‘600 all’800.

Senza mancare di un assaggio di focaccia, farinata e pesto, si è conclusa la mia esperienza a Genova; immaginando e ideando il prossimo tour qui.

Genova è ora ch’io vada. Tornerò.

“Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornerai”

Galata Museo del Mare. galleria Beppe Croce

Al prossimo appunto…

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