Nell’antico arsenale della Repubblica sorge oggi un museo genovese dislocato in quattro piani, che racconta in senso cronologico l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e il mare in un percorso immersivo ricco di reperti e aneddoti storici.
Il piano terra vi accoglie con l’affresco di Renzo Piano “Blueprint” (2015), e prosegue con la narrazione di un grande protagonista del mare: Cristoforo Colombo. Ne vengono ricostruite le imbarcazioni e i suoi quattro viaggi verso l’America.
Al primo piano salirete a bordo della ricostruzione di una galea del XVII secolo. La galea era una “nave lunga” filante e bassa di bordo, a propulsione velica e remi; era nata per meglio adattarsi alle condizioni climatiche e geografiche del Mediterraneo. Il nome deriverebbe dal grego galeos = pesce spada. il Quartiere Galata, chiamato ai tempi Arcate Nuove, era un edificio nato specificatamente per la costruzione e riparazione di galee.
La visita prosegue con la storia del ‘500, “Il secolo dei genovesi”. Genova affianca la Spagna, suo grande mercato finanziario, in guerra nel Mediterraneo contro la Francia e la Turchia.
Il secondo piano ospita l‘età delle rivoluzioni; dal ‘600 all’Unità d’Italia, alla mercé dei Savoia. Un periodo di lento declino e di un nuovo inizio per la città, come porto e industria del nuovo Stato Nazionale.
Nell’800, da una nuova moda inglese, nasce la cultura sportiva del mare: lo yachting. Una meravigliosa Galleria di opere appartenute all’antesignano yachtman genovese Beppe Croce, ne portano la testimonianza.
Sempre su questo piano trovate la Galleria delle Esposizioni, dove al momento si trova la rassegna fotografica “Hollywood in Riviera” di cui vi ho già narrato.
Al terzo piano risiede la sezione “Memoria e Migrazioni”. Fino ai primi del ‘900 Genova fu per gli italiani il primo porto d’imbarco verso l’estero. Esperirete in prima persona tutti i blocchi di passaggio che un italiano emigrante doveva effettuare, fino ad imbarcarvi sul piroscafo. “Salutate i vostri cari e gettategli un gomitolo tenendone un capo”.
Il quarto piano ospita una quadreria di dipinti di marina tra ‘800 e ‘900. Il percorso da qui si inclina e naviga verso il transatlantico Andrea Doria.
In esposizione tutti i lussi della “Nave più bella del Mondo”, riconosciuta come il transatlantico preferito dal jet-set dell’epoca.
A fronte della Prima e Seconda Colazione e del Pranzo, vi erano almeno tre “spuntini” a bordo. Brodo e sandwich alle ore 11, caffè e pasticcini nel pomeriggio, e la spaghettata di mezzanotte al termine delle feste danzanti.
Viene ricostruito anche il momento del suo affondamento avvenuto nel 1956, dovuto alla collisione con la rompighiaccio svedese “Stockholm”.
Al termine della visita dei quattro piani del Museo, uscendo nella parte esterna visiterete il sottomarino ormeggiato in mare Nazario Sauro S518. Vivrete un’esperienza immersiva (proprio in senso letterale) accompagnata da voci di marinai, rumori di motori in funzione, sonar, radar e lanciasiluri. Incredibile pensare che in quel sottomarino lungo 63 metri, largo 6,8 e alto 5,7 metri, ci stessero ben 49 persone.
Il percorso museale è estremamente ricco e approfondito. Vi ho individuato dei testi che parlano del Galata Museo del Mare e di altre attrazioni visitate:
- Guida a Galata Museo del Mare di Genova
- Colombo. Da Genova al Nuovo Mondo
- Yacht Portraits nella collezione di Beppe Croce
- Andrea Doria. L’elegante signora del mare
Vi auguro una Buona visita e vi aspetto alla prossima recensione
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