Azienda agricola Vespa – Territorio e cultura
Ho conosciuto l’Azienda agricola Vespa durante il mio pranzo a Villa Elena, quando al tavolo mi è stato servito dell’olio extra vergine d’oliva di un gusto intenso, profumato, deciso e distinto. Ho chiesto informazioni sulle caratteristiche e la zona di produzione e ho scoperto che si trattava dell’olio Kunzita, prodotto in Sicilia da un’azienda agricola con sede a Palagonia.
Palagonia si situa alle pendici settentrionali dei monti Iblei e a sud del monte Etna, nel cuore dell’antica Val di Noto, tra le provincie di Catania e Siracusa; zona riconosciuta per i vasti agrumeti, annoverata tra le più rinomate capitali dell’arancia a polpa rossa.
Un’azienda secolare all’origine di prevalenza agrumicola, una famiglia di coltivatori il cui territorio è elemento fondamentale e caratterizzante.
L’olio è sempre stato un prodotto realizzato dall’azienda ma a cui prima non veniva data molta importanza; i filari di ulivo fungevano infatti da paravento agli alberi di agrumi.
Con il passaggio generazionale dell’azienda alla signora Febronia sono stati innestati due tipi di impianti su due zone agli estremi della Sicilia.
Febronia mi ha raccontato che è tanto difficile, quanto sbagliato, sradicare tecniche e prodotti dai luoghi di origine, e poiché l’agrumeto vive di competizione anche tra le stesse piante, sono stati presi piccoli lotti distaccati dal territorio originario, ma non distanti dall’habitat naturale, in modo da preservare la volatilità dei profumi.
Qui sono state innestate due cultivar, tonda iblea e moresca.
Il loro olio è certificato DOP e viene imbottigliato solo su richiesta; viene mantenuto in silos a 16 gradi e poi imbottigliato senza stress ossidativo.
L’olio Kunzita è per Febronia un piccolo gioiello, non a caso la scelta del color Tiffany per il suo marchio. Si tende a pensare che il nome derivi dal dialetto siciliano e sia legato al condimento, in realtà da amante della mineralogia l’ispirazione deriva da un minerale rosa, la kunzite, che si trova nei sottofondi vulcanici. Pensate che il suo scopritore, a cui si deve il nome, fu il gemmologo George Frederick Kunz, vicepresidente a soli 23 anni della gioielleria Tiffany.
“Transizione tra natura e cultura”, questa l’espressione che racchiude e sintetizza la missione dell’azienda.
L’accompagnamento delle conoscenze ereditate a quelle scoperte sul campo, e uno studio continuo del territorio e dei suoi prodotti.
Febronia dà il nome alla sua stessa linea di composte, confetture, e marmellate, cui stesso deriva dalla Santa del suo paese; una sorta di investitura e protezione dall’alto, nel custodire un sapere che è e deriva dal terreno.
Ho avuto il piacere di provare la marmellata di arance amare, decantata da Febronia come sua preferita perché ha il sapore più autentico tra tutti gli agrumi (e io sottoscrivo), e la marmellata di kumquat di Sicilia: aromatico alla buccia e acido simile al limone, ma sorprendentemente delicato al gusto.
Ho promesso a Febronia che andrò a trovarla nella sua terra, a maggior ragione data la sua anticipazione di aver iniziato con la lavorazione delle arance fresche.
Vi auguro una Buona continuazione e vi aspetto alla prossima storia
I prodotti raffigurati sono stati gentilmente offerti dall’Azienda agricola Vespa